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M I S S I O N

Come il Kintsugi, la pedagogia trasforma il difetto in bellezza, facendo delle crepe un elemento distintivo che rende ogni vaso un pezzo unico

La consulenza pedagogica permette di far emergere le competenze personali in ottica educativa, affinché si possano affrontare situazioni di difficoltà e fragilità mediante un’analisi del contesto e della situazione familiare.

Vi è un supporto e una guida esperta per far sì che la percezione della propria situazione possa essere vista da una prospettiva differente

Per me, l'atto di educare rappresenta una sfida affascinante e un'opportunità privilegiata, a cui è impossibile sottrarsi.

L'educazione, in questa prospettiva, svolge un ruolo fondamentale nel sostenere, proteggere e indicare strade quando la navigazione diventa difficile. Essa fa emergere potenzialità, dignità, autostima e resilienza, la capacità di affrontare gli eventi, rialzarsi nonostante le difficoltà, ricostruirsi positivamente

In armonia con questa filosofia educativa, ho abbracciato l'arte del Kintsugi. Questa millenaria pratica non vede l'oggetto rotto come da scartare, ma come una preziosa opportunità di riparazione, mettendo in evidenza le linee di rottura con l'oro. L'oggetto, ora adornato dalle sue nuove fratture d'oro, diventa ancora più unico e prezioso di prima.

Il Kintsugi, oltre ad essere un'arte, è una filosofia di vita che simboleggia la resilienza, facendo dell'errore una straordinaria opportunità. Il corpo viene rappresentato dall'oggetto in ceramica, le fratture simboleggiano difficoltà o dolore, le crepe sono ciò che non va nascosto ma valorizzato, così come le cicatrici fisiche e le ferite dell’anima. 


Attraverso l'applicazione dell'oro, il Kintsugi ci insegna che da una ferita rimarginata può nascere una bellezza superiore. I segni sulla pelle e nella mente hanno un valore inestimabile, dando il via a processi di rinascita che plasmano persone nuove.

 

Quest'arte trasforma il difetto in bellezza, facendo delle crepe un elemento distintivo che rende ogni vaso un pezzo unico. 

Image by Riho Kitagawa
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